Blind Tasting: 5 regole per divertirsi

Feb 10, 2022

La degustazione alla cieca è una disciplina solo per gli esperti? Oppure può essere un nuovo approccio alla conoscenza del vino senza pregiudizi?

”La degustazione è una disciplina tanto attraente all’apparenza quanto severa nella pratica” diceva Émile Peynaud enologo e ricercatore francese a cui è stato riconosciuto il merito di aver rivoluzionato la vinificazione nella seconda metà del 20 ° secolo ed è stato definito “l’antenato dell’enologia moderna”. Non aveva tutti i torti, la degustazione richiede molta concentrazione e una notevole capacità interpretativa.

Se poi viene fatta alla cieca ( coprendo l’etichetta ) le cose si complicano. In  realtà solo in apparenza. Si ritiene che sia una disciplina riservata ai soli esperti degustatori professionisti, ed alcuni la ritengono incredibilmente scoraggiante perché è tra gli aspetti più difficili della propria carriera o certificazione.

Sebbene sia una pratica in cui serve criterio e metodo, penso che possa essere applicata in qualunque stadio della formazione sul vino, anche in fasi iniziali. Basta avere un minimo di nozioni di analisi sensoriale sulle componenti organolettiche del vino, curiosità ed un pizzico di senso autocritico.

Degustare alla cieca non significa semplicemente indovinare il vino, il vitigno o addirittura l’annata. L’esperienza più attenta ed istruttiva è quella che mette alla prova i tuoi sensi per esaminare in profondità ciò che sta accadendo quando assaggi e spingersi a notare più dettagli. E quando siamo mossi dalla curiosità, l’esperienza diventa più gratificante e divertente, mettendo da parte la sensazione di disagio che può scaturire dal senso di non sapere.

È un modo di vivere un bicchiere di vino senza contesto esterno. Esiste il degustatore e i suoi sensi: tutto qui. Gli indizi sono raccolti da ciò che si vede, odora e gusta. E in realtà, questo lo può fare chiunque! Tutti possiamo prendere un bicchiere ed esaminare ciò che troviamo lì. Il passo successivo, invece, collegare indizi sensoriali alle origini del vino, attraverso un ragionamento deduttivo richiede esperienza, memoria ma soprattutto guidarsi con le giuste domande.

Ecco 5 consigli pratici per un corretto approccio:

1- Non puntare al traguardo

Il primo consiglio che mi sento di dare su chi si approccia ad una degustazione alla cieca è di non andare subito alla meta, cominciando a ragionare su quale sia il vino, cercando di ricordare assaggi simili. Piuttosto, è importante concentrarsi sui sapori, sugli aromi e sugli elementi strutturali e capire a cosa siano dovuti ( clima, vinificazione, vitigno..)

2-            Cerca di investigare e dedurre

Non sei tu ad essere sotto esame ma stai investigando sul vino, questo è l’atteggiamento per rendere l’esperienza divertente, oltre che istruttiva! Inoltre spostare l’oggetto dell’esame sul vino, ti farà sentire meno sotto pressione e concentrarti sulle sensazioni percepite.

3-            L’istinto non ha sempre ragione

Sono proprio i meccanismi celebrali inconsci che impediscono di cambiare idea anche di fronte all’evidenza dei fatti, i temuti Bias cognitivi sono anche nel vino. L’assaggiatore sente quello che si aspetta di sentire. Ecco perché, certe volte, la degustazione alla cieca porta esiti sconcertanti e completamente diversi da quello fatto con l’etichetta visibile

4-            Regole zero, decidi tu

Il bello ed il brutto della degustazione alla cieca è che non ci sono regole, ma per renderla produttiva ed efficace bisogna stabilire un criterio nella scelta delle vini da degustare e su quali aspetti vogliamo indagare. Ad esempio possiamo scegliere lo stesso vitigno da zone diverse, oppure due vitigni bianchi, uno neutro ed uno aromatico e indagare sulle differenze nei profumi, o magari indagare su una regione vitivinicola. Le possibilità di divertimento sono infinite!

5-  Metodo comparativo

Quando ci si approccia alla degustazione è importante adottare il confronto come metodo investigativo, quindi basato su 2 o più vini, perché ci permette di avere maggiore capacità di discriminazione: non è facile stabilire se l’acidità di un vino sia alta o bassa, oppure se i profumi siano più o meno intensi in senso assoluto, ma se confrontati con un altro, diventa tutto più semplice.

Non resta che mettersi alla prova.. Buon divertimento!

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